Riprendiamoci le case e il diritto ad abitare il nostro cervello!

Volantino di collaborazione tra il Collettivo e Omme (sportello studentesco sul problema casa a Firenze

RIPRENDIAMOCI LE CASE E IL DIRITTO AD ABITARE IL NOSTRO CERVELLO!

Vi
starete chiedendo che cosa c'entrano le case con i cervelli e le anime,
cosa lega il bisogno di una casa con i movimenti di stanchezza del
nostro sistema nervoso, cosa hanno in comune uno sportello per il
diritto alla casa e un collettivo di controinformazione sugli usi e gli
abusi psichiatrici.

Partendo
dalla considerazione
generale che tutti noi siamo materialmente condizionati dall'ambiente
in cui si nasce, si cresce e si vive, riteniamo che i problemi legati
al
così detto "disagio psichico" non possano essere decontestualizzati
rispetto ai meccanismi di potere e al sistema economico su cui questa
società si regge. La mancanza di una casa, la costante precarietà del
lavoro e la logica di mercato applicata a qualsiasi tipo di bisogno,
sono, al contrario, le cause prime di
frustrazione, rapporti alienanti/ alienati, isolamento,
disagio materiale ed emotivo.

Lavorare 8 ore al giorno per pagare a malapena l'affitto della casa in
cui abiti, tornare stanco e nervoso, per mangiucchiare
velocemente un piatto di cibo o.g.m., (se
non puoi permetterti il biologico, questi metti in corpo!), lasciarsi
narcotizzare dalla televisione, che ti ripete quanto sei
fortunato a poter usufruire delle infinite merci
che ti vengono proposte per colmare la miseria a cui ti inchiodano…
Tutto questo, non provoca ansia, stress, paura, confusione?

Ugualmente per il microcosmo scolastico, dove si imparano obbedienza e
competitività, e dove si apprendono nozioni che soffocano il nostro
senso critico, pena l'azzeramento
della "tabella a punti" che ci rappresenta.

Sono tante persone che da anni marciscono nelle liste d'assegnazione dell'ufficio casa e
che sono arrivate a gesti estremi, incatenandosi davanti all'ufficio stesso o
minacciando di darsi fuoco in consiglio comunale. L'unica risposta è
stata il T.S.O. immediato e la prescrizione di
psicofarmaci, perché, in un sistema economico basato
sulla disuguaglianza, è evidentemente più funzionale azzerare la testa
di un individuo e mascherare così la contraddizione, invece
di affrontare i problemi reali di ognuno.

Se non hai la casa, e non l'hai scelto, vai fuori testa; senza muori di freddo, non ti
lavi, non lavori, non ti riposi, non dormi.
Inoltre la casa non è solo una risposta a delle esigenze prettamente
materiali, ma è un rifugio, un luogo solo nostro,
all'interno del quale , non valgono più i valori e codici
comportamentali ai quali siamo costretti ad adeguarci quotidianamente,
a scuola, al
lavoro e soprattutto in famiglia.

Infatti è proprio all'interno del nucleo familiare che i comportamenti non rispondenti
alle regole prestabilite vengono interpretati come incapacità di
adattamento da parte dell'individuo, da curare
tempestivamente ricorrendo allo "specialista". Inizia
così un
iter terapeutico irreversibile che, invece di risolvere i problemi e i conflitti,
finisce per acuire proprio i contrasti e le contraddizioni che nascono
all'interno<br /> dell'istituzione familiare stessa.

La famiglia si trasforma in cassa di risonanza per i giudizi degli
psichiatri che, forti della loro incontrastata autorità,
impongono arbitrariamente le loro categorie
omologanti e normalizzanti, privando definitivamente l'individuo del proprio diritto
alla libertà e all'autodeterminazione.

Collettivo Antipsichiatrico Violetta Van Gogh

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