volantino distribuito in occasione del convegno delle multinazionali spacciatrici di farmaci
IL CAPITALE CI CURA PER SFRUTTARCI.
Ci troviamo a Bologna -che ha la sventura di ospitare il convegno delle
maggiori multinazionali farmaceutiche-per dire BASTA al loro sporco
commercio sulle nostre menti. Chi come noi vuole oggi attualizzare una
battaglia antipsichiatrica non puo' non misurarsi con il dilagare della
CULTURA DELLO PSICOFARMACO: ce ne son di tutti i tipi per ogni
occasione e per ogni fascia d'eta', dai problemi d'apprendimento del
bambino, alle crisi amorose e familiari dell' adolescenza fino al
magico mondo del lavoro dove i ritmi sempre crescenti e le garanzie
sempre minori rendono gli psicofarmaci il partner quotidiano di schiere
di lavoratori sfruttati, demotivati e secondo le diagnosi, malati. Lo
psicofarmaco sembra cosi' diventare necessario nell' affrontare la
misera quotidianita' e nello stesso tempo per non uscire dai binari
della "normalita'" fatta di obbedienza. si svela cosi' LA SOLA VERA
FUNZIONE DELLO PSICOFARMACO: QUELLA DI CONTROLLO.
L'uso strumentale che il potere ha fatto della pur condivisibile
legge 180 (legge Basaglia del '78) sulla chiusura dei manicomi, ha
fatto credere che la non-segregazione dei soggetti ne potesse
significare di per se' la liberazione dallo stigma della malattia
mentale; in realta' le cose non sono cambiate affatto: le strutture
segregative esistono ancora: gli OPDC (ospedali psichiatrici di
diagnosi e cura) con i loro satelliti; TSO (trattamento sanitario
obbligatorio) e elettroshock, le strutture di assistenza pubblica
vengono dimesse liberando spazi di profitto per i privati, il
cosiddetto no profit paradiso delle cooperative, su tutto questo cresce
l'uso capillare del farmaco che in assenza di alternative consente di
contenere il disagio tra le mura domestiche rendendolo compatibile sia
con la morte dello stato sociale e dei diritti che esso avrebbe dovuto
garantire, compreso quello alla salute, sia con la mai messa in
discussione dell' autorità psichiatrica che oggi, non meno di ieri,
demarca con scientifica arroganza il confine tra normalita' e malattia.
Altro potente motore di diffusione dello psicofarmaco, e' di certo
l'industria farmaceutica, gemella della psichiatria, con la quale
inventa nuovi rimedi per sempre nuovi disturbi, e viceversa.
Addirittura il ministro Veronesi dice di voler "rivedere" il sistema dei ticket sui farmaci di nuova generazione (come gli
antipsicotici atipici, che hanno "provata efficacia e minori effetti collaterali") siano accessibili a tutti. La
preoccupazione non e' quella di dare una casa o di trasmettere
cultura, ma di dare PSICOFARMACI GRATIS (che vengono cosi' equiparati
a farmaci salvavita!). Siamo per l'ennesima volta cavie: un topo, un
coniglio, un bambino, che dignita' hanno? L'importante e' ragionare in
termini di profitto e funzionalita' sociale, subire una cultura in
cui chi non si uniforma ai comportamenti dettati dalla societa' e' da<br />
considerarsi malato.
Non esiste e non esistera' mai una scienza del comportamento!!