Repressione psichiatrica al G8 di Genova.
Genova ha visto
sangue, botte, repressione, arresti, fascismo e tanta ipocrisia. Genova
è stata il primo atto di un ben orchestrato piano politico diretto da
Nuovo Governo Berlusconi che ha dimostrato la chiara volontà di zittire
ogni possibile opposizione sociale, a prescindere dalle forme con le
quali essa si manifesti. Genova ha visto negare il diritto a
Manifestare, la Libertà d'opinione, la Libertà di Stampa punendo con le
manganellate, coi lacrimogeni, colle violenze indiscriminate, con la
galera, coi T.S.O. e con la pena di morte chiunque cercava di
esercitarli.
Ancora una volta abbiamo avuto la
dimostrazione che la repressione politica e quella psichiatrica sono
due teste dello stesso mostro, del resto era presente fra gli Otto
Vladimir Putin ex funzionario del K.G.B. a suo tempo addetto
all'internamento negli ospedali psichiatrico sovietici dei dissidenti
del regime.
Il fatto: durante gli scontri l'artista del popolo e video-maker
Roberto Sarlo, pestato brutalmente da cinque celerini è stato rinchiuso
al reparto di Psichiatria del San Martino dove è stato sottoposto al
famigerato T.S.O. – Trattamento Sanitario Obbligatorio che comporta il
ricovero coatto e la somministrazione di fortissimi psicofarmaci.
Questo trattamento è un provvedimento che il Sindaco emana per
sottoporre a cure obbligatorie chiunque dei cittadini
a lui competenti per territorio metta in discussione l'ordine
costituito, presso i reparti di psichiatria degli Ospedali tramite
certificazione di due medici.
L'ordinanza di compiere indistintamente i T.S.O. verso i dimostranti
che avessero dato in escandescenze e si fossero
lamentati troppo per le botte subite (si noti la sadica premeditazione)
era stato inviato a tutti gli Ospedali dal Comune di Genova prima della
manifestazione (a quanto pare Pericu, sindaco di Genova, durante quei
giorni era diventato sindaco di tutti gli italiani e gli stranieri
presenti).
In poche parole la cosa equivale ad emanare l'ordine di incarcerazione per i manifestanti prima ancora che la
manifestazione cominci e che in seguito non ci sarà garanzia di
processo.
Ciò che è accaduto a Roberto Sarlo è la dimostrazione dell'ulteriore peggioramento del quadro sociale in cui stiamo
vivendo, in cui le più elementari garanzie di libertà vengono
calpestate in modo sempre più spudorato, preludio di un
futuro sempre più inquietante.
Collettivo contro gli abusi psichiatrici Violetta Van Gogh – FIRENZE