I non-luoghi della repressione

iniziativa pubblica su carcere, tossicodipendenze e psichiatria

NON/LUOGHI DELLA REPRESSIONE

…di respirare la stessa aria dei  secondini non ci va…

VENERDì 8 NOVEMBRE ORE 14:00

facoltà di scienze dell'educazione via del parione 7

Diffusione
capillare sul territorio , crescita esponenziale del controllo sociale
"a misura d'uomo": questo  e' il meccanismo con cui le istituzioni
totali continuano , oggi, ad esercitare il loro potere invasivo che non
ammette repliche.Le riforme e le leggi che si sono susseguite negli
anni, per tentare di rendere piu' umane strutture detentive come il
carcere e il manicomio , non hanno minimamente scalfito il loro
carattere repressivo e totalitario .

Sia la legge 180 (legge
Basaglia ) relativa alla chiusura dei manicomi , che la legge Gozzini
del 86 sul carcere, solo in un primo momento sono sembrate capaci di
apportare mutamenti significativi in senso democratico e di estensione
dei diritti .In relta' entrambe hanno aperto la strada alla reazione di
luoghi alternativi in cui la coercizione e il sopruso
si mascherano dietro termini piu' rassicuranti come trattamenti e terapie.

La creazione di servizi territoriali decisa dalla 180 (centri di salute
mentale, case famiglie ecc..) e i vari regimi di detenzione attenuata
come la semiliberta' e l ' affidamento ai servizi sociali, non sono in
realta' una vera e propria alternativa all' istituzione totale (
carcere e manicomi). Al contrario tali innovazioni non servono ad altro
che a potenziare  e ad allargare, aldila' delle mura di questi
ghetti, le funzioni punitive e detentive dell' istituzione stessa.

Il principio di esclusione arriva ovunque , in ogni ambito della
quotidianita' ed e' affidato a strutture  sociali  il cui
compito si riduce sempre piu' al controllo e al contenimento.

Ma la continuita' tra psichiatria e carcere non si esaurisce qui.
Entrambe fondano i loro giudizi e le loro decisioni sull' imperativo
Sorvegliare_punire_ premiare e sulla piu' completa arbitrarieta' con
cui si stabilisce chi e' conforme e quindi" libero" e
chi , invece , si rifiuta di
"normalizzarsi" e, dunque, va rinchiuso.

Ma non e' tutto !
Con le nuove proposte di legge dell' attuale governo di centro_ destra
la situazione si avvia verso un sostanziale peggioramento:
per quanto riguarda i T.S.O. ( trattamento sanitario obbligatorio) si
eliminano le, seppur formali, garanzie che permettevano di limitare,
per quanto possibile, lo strapotere degli psichiatri.

Si torna a parlare di CRONICITA' della malattia  per
giustificare  l'inevitabilita' di trattamenti e cure  che
durano  tutta la vita. 
Ma soprattutto si riaprono i manicomi attraverso nuove strutture ,
dette S.R.A. (strutture residenziali a assistenza continuata), che
ripropongono i modi e i criteri dei vecchi istituti di  
contenzione .

Queste nuove istituzioni, inoltre, "ospiteranno" non solo pazienti
psichiatrizzati, ma anche ex detenuti degli O.P.G, oltre che alcolisti
e tossicodipendenti ai  quali si applichera' la famosa "doppia
diagnosi".
Tossici e alcolisti si drogano e bevono semplicemente perche' "malati
di mente": ogni motivazione sociale o interpersonale viene
completamente cancellata. E questa colpa individuale giustifica sempre
piu' il fatto che essi vengano considerati non solo malati ma anche
criminali, la cui presa in carico non viene piu' gestita dal sociale ma
dalle forze dell' ordine.

Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e
reclusione indirizzate a tutti quelli che non accetttano il sistema di
valori imposto dalla societa' capitalistica.

Ci sembra necessario rompere il silenzio che permette il perpetuarsi della brutalita' di tutte le istituzioni totali.

NE' MANICOMI NE' GALERE

Collettivo antipsichiatrico Violetta Van Gogh

in collaborazione con:

Telefono Viola di Milano – Coll. autonomo di Scienze politiche di Pisa –
Spazio antagonista Newroz Pisa

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