Dalla padella alla brace

…OVVERO LE NUOVE PROPOSTE DI LEGGE IN MATERIA PSICHIATRICA

Intro

La psichiatria, le sue forme, i suoi strumenti sono resi inattaccabili
dal silenzio di cui sono riusciti a circondarsi, grazie alla falsa
legittimazione scientifica di cui godono e al pregiudizio sociale,
intorno alla cosiddetta "malattia mentale".
Anche grazie a questo silenzio, il governo di centro-destra, sta
discutendo due nuove proposte di legge (la n°174, On. Burani
Procaccini, ForzaItalia e la 152 On. Cè, Lega Nord), che prevedono
forme emarginanti e criminalizzanti proprie di un secolo fa, e che si
inseriscono in un più ampio disegno, già attuato dal centro-sinistra,
di smantellamento totale dello stato sociale e di privatizzazioni
selvagge degli enti pubblici.

Attualmente le istituzioni psichiatriche sono regolate dalla 180, o legge Basaglia, così detta dal nome del suo ispiratore.
Approvata nel 1978, la 180 racchiude le istanze della nuova corrente di
"psichiatria non autoritaria", nota come "Psichiatria Democratica",
composta soprattutto da chi già aveva lavorato all'interno delle
istituzioni manicomiali e che adesso si poneva come obiettivo
principale la riforma in senso democratico delle strutture
psichiatriche e della psichiatria stessa. Proprio per questo la
proposta principale della nuova legge riguardava la chiusura dei
manicomi, di cui non si riconosceva più la funzione terapeutica.
Dopo 24 anni dalla sua entrata in vigore, gli effetti della legge sono
comunque parziali, a causa di limiti oggettivi presenti nella legge
stessa e nei presupposti che l'hanno ispirata.
La critica della 180 alle istituzioni manicomiali non ha infatti alcun
senso visto che essa mantiene inalterato il principio di MANICOMIALITÁ,
in base al quale chiunque può venire arbitrariamente etichettato come
"malato di mente" e quindi, rinchiuso, emarginato e invalidato
socialmente.
Riconoscendo la possibilità di ricorrere a pratiche quali l
l'elettroshock e il Trattamento Sanitario Obbligatorio, e conservando
istituzioni come l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario, la riforma non
intacca minimamente l'aspetto totalitario e coercitivo che da sempre
caratterizza la psichiatria.
Inoltre, nonostante le istituzioni manicomiali vengano in parte
smantellate, il manicomio continua comunque ad esistere attraverso le
nuove strutture psichiatriche che lo sostituiscono (tra cui i reparti
ospedalieri, le case-famiglia, i Centri di Igiene Mentale), le quali,
dietro l'ipocrita maschera, spennellata di demagogico buonismo
catto-italiota, continuano a portare avanti le uniche funzioni di cui
la psichiatria è capace: la repressione e il controllo sociale.
Piccoli appartamenti prendono il posto di grandi camerate; i
trattamenti psicofarmacologici si sostituiscono alle più "inumane"
strutture di contenzione.
Ma la psichiatria continua a ghettizzare in microcosmi protetti e
separati chi, sulla base di giudizi morali privi di fondamento
scientifico, è ritenuto diverso, improduttivo, pericoloso socialmente,
o più semplicemente chi non ha intenzione di ritenersi malato e di
subire violenze spacciate per cure dal fantomatico risultato.
I limiti della 180, mettono in evidenza l'impossibilità di riformare in
senso democratico una disciplina che, come la psichiatria, democratica
non è e non potrà mai essere, data la sua incompatibilità con la
libertà umana, il diritto alla differenza e il suo essere
inevitabilmente asservita alle logiche del potere dominante che l'ha
inventata per annullare qualsiasi tipo di dissenso.

Si riportano qui di seguito, in maniera riassuntiva, gli aspetti più importanti delle due proposte di legge.

PROPOSTA DI LEGGE N° 174

D.S.M. (Distretto di Salute Mentale)

Si occupa della prevenzione e della cura delle malattie mentali e dipende dalla A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale).
Il responsabile è uno psichiatra nominato dalla A.S.L. senza obbligo di consultare le associazioni dei familiari.

I D.S.M. comprendono:

C.S.M. (Centro di Salute Mentale)
(10 posti ogni 100000 abitanti).


Ha la responsabilità delle cure del paziente;
Svolge attività d'urgenza 24h /24;
Ha il compito di curare a domicilio, anche in caso di emergenza;
Prevede l'Ergoterapia (riabilitazione tramite il lavoro);
Prevede il day-hospital;
Organizza e controlla l'inserimento in altre strutture;
vVerifica periodicamente lo stato di salute del paziente.

S.R.A. (Struttura Residenziale con Assistenza Continuata)
(80 posti letto ogni 100000 abitanti)


Sono previsti 3 S.R.A per regione, suddivisi in 3 gruppi:
– giovani dai 14 anni in poi
– adulti
– anziani.
Si occupa di effettuare interventi non erogabili a domicilio o nei day-hospital;
Svolge attività ricreative.

OSPEDALI E CLINICHE UNIVERSITARIE

Gli ospedali e le cliniche universitarie possono avere un reparto psichiatrico.
Almeno un ospedale ogni 500000 ab. deve avere un Pronto Soccorso Psichiatrico.

T.S.O. (TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO)

T.S.O. D'URGENZA:

Deve essere convalidato da uno psichiatra;
Ha validità massima 72 ore, non è rinnovabile e può essere effettuato in caso di rifiuto delle cure ospedaliere.
Può essere richiesto da chiunque ne abbia interesse.

A DOMICILIO O AL C.S.M.:

Deve essere confermato da due psichiatri, di cui uno dipendente da una struttura pubblica.
Ha Durata massima di due mesi rinnovabile.
Nei reparti di psichiatria il T.S.O. può essere protratto solo a scopo
diagnostico e, dentro i reparti ospedalieri, non può essere protratto
oltre i 2 mesi.

PROPOSTA DI LEGGE N° 152

Le regioni provvedono alla chiusura o riconversione degli ospedali psichiatrici in C.S.M. o comunità riabilitative.
Nel caso in cui le strutture non possano essere riconvertite, dovranno
essere vendute al fine di ricavare i fondi per la realizzazione di
nuovi edifici.
Il personale già presente verrà integrato nelle nuove strutture

STRUTTURE

DIPARTIMENTI DI PSICHIATRIA
(1 ogni 100000-150000 abitanti)

Competenze:
Coordinamento e programmazione di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione per adulti;
Collaborazione e coordinamento con i servizi rivolti alla prevenzione,
diagnosi, terapia e riabilitazione dei disturbi psichiatrici
dell'infanzia, dell'adolescenza, delle patologie involutive cerebrali
psicogeriatriche, delle sindromi alcolcorrelate, delle patologie
connesse alla farmaco dipendenza e tossicodipendenza;
Consulenza ai familiari;
Consulenza sulle patologie non psichiatriche ma psicosomatiche;
Educazione sanitaria a insegnanti e studenti;
Formazione professionale;
Raccolta di informazioni e promozione delle metodologie di lavoro;
Controllo sul funzionamento delle strutture private psichiatriche convenzionate;
Verifica della esecuzione corretta dei T.S.O.

Personale amministrativo e ausiliare:

psichiatra;
psicologo;
assistente sociale;
infermiere professionale;
terapista della riabilitazione psichiatrica e occupazionale;
educatore professionale;
Si prevede inoltre la consulenza obbligatoria del Giudice Tutelare.

C.S.M.
(1 ogni 50000-75000 ab.)

Competenze:
Diagnosi, cura e riabilitazioni (ambulatoriale o domiciliare);
Visite specialistiche;
Consulenza e programmazioni delle terapie;
Educazione sanitaria e prevenzione;
Presa in carico del paziente tramite la convalida dei T.S.O.;
Servizio di informazione e assistenza psicologica ai familiari;
Fornisce informazioni al tutore e al medico
Assicura al paziente esami periodici a domicilio (con cadenza almeno trimestrale);
Svolge prestazioni di soccorso domiciliari.

SERVIZIO PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA
(1 posto letto ogni 10000 abitanti)

Sono i reparti ospedalieri in cui vengono ricoverati i pazienti sottoposti a trattamenti sanitari volontari o obbligatori

PRONTO SOCCORSO PSICHIATRICO

Negli ospedali con reparti psichiatrici provvede agli interventi a domicilio e a quelli richiesti dal pronto soccorso generale.

S.R.P. (Strutture Residenziali Psichiatriche)

Si occupa della riabilitazione psichiatrica e delle attività di risocializzazione.
Le S.R.P. comprendono:

Comunità protette residenziali per malati cronici.
(max.20 persone – 3 posti letto ogni 10000 ab.);

Casa Alloggio per pazienti parzialmente autosufficienti.
(da 2 a 5 posti letto ogni 10000 ab.)

Centri Diurni Psichiatrici, day-hospital che si occupano di terapie
intensive farmacologiche, terapie di gruppo e attività di tipo
occupazionale e formativo.
(1 posto letto ogni 75000 ab.)

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Si occupa:
di prevenzione, cura e riabilitazione di patologie di natura psichiatrica degli adulti, dell'infanzia e dell'adolescenza;
di patologie involutive e cerebrali psicogeriatriche;
di sindromi alcoolcorrelate;
di patologie connesse a farmacodipendenza e tossicodipendenza;
di patologie psicosomatiche e di patologie non psichiatriche;
di consulenza e di educazione sanitaria sui temi di pertinenza psichiatrica del corpo insegnanti e degli studenti.

T.S.O.

T.S.O. D’URGENZA:

non supera le 72 ore e non è rinnovabile.
Viene effettuato perché il soggetto o "non essendo in grado di valutare
il proprio stato di salute" rifiuta il trattamento col "rischio di un
aggravamento del proprio stato".

T.S.O.

Ha una durata massima di 1 mese ed è prorogabile per un massimo di due volte;
Può essere richiesto dal medico di base, dalla guardia medica, da uno psichiatra o dal personale socio-sanitario del CSM.
Deve essere confermato da una equipe multidisciplinare del C.S.M.. Nel
caso si ritenga necessario è previsto l'intervento della forza pubblica.

ALCUNE CONSIDERAZIONI.

La psichiatria ha il vizio di non chiamare mai le cose con il loro nome, e queste proposte di legge ne sono un esempio.
Lo sfruttamento della manodopera del paziente psichiatrizzato viene
definita ERGOTERAPIA, tramite la quale il lavoro quasi a costo zero del
paziente, viene addirittura elevato a rango di vera e propria cura (
una sorta di "Arbeit macht Frei" di hitleriana memoria..).
Oltre a questo, al lavoratore non resta quasi nulla del suo fantomatico
EMOLUMENTO: ¾ di esso, infatti, sono destinati a pagare gli operatori e
le strutture di cui l'individuo fa parte, quindi la sua galera e i suoi
carcerieri, mentre solo ¼ è lasciato al fortunato lavoratore
"reinserito" socialmente!
I pazienti psichiatrici inoltre verranno iscritti alle liste di
collocamento per i portatori di handicap, cosa questa che fa riemergere
il concetto di cronicità della malattia. Ciò significa che tutti coloro
che hanno subito, anche solo una volta, un ricovero in psichiatria,
verranno considerati "malati di mente" per tutta la vita, portandosi
dietro tutte le conseguenze che questo comporta: venire definiti
incapaci come persone e, quindi, insensati in tutto quello che si dice
e che si fa.
Le proposte di legge presentano numerosi altri aspetti contraddittori.
Nonostante prevedano l'apertura di una enorme quantità di strutture
differenziate e diffuse capillarmente sul territorio, esse in realtà
incoraggiano con ogni mezzo le cure domiciliari.
In quest'ottica si inserisce l'iniziativa organizzata dall'A.S.L. di
Pisa, pubblicizzata da un opuscolo intitolato: "Una famiglia?
Impazzirei di gioia!". Si tratta di un simpatico libretto intriso di
pietismo cattolico della peggior specie ("un po' di affetto è meglio di
qualsiasi terapia"), con cui si invitano le famiglie ad adottare un
paziente psichiatrico in cambio di £2.500.000 al mese.
E tutto questo prima ancora che le leggi siano entrate in vigore!!!!
Quello che si vuole fare a Pisa è infatti già l'applicazione di quegli
articoli di entrambe le proposte di legge in cui si prevede
l'affidamento del presunto "malato".
Per risparmiare i soldi del servizio sanitario, le proposte di legge
riconoscono la possibilità che il paziente venga affidato a un tutore o
alla famiglia stessa, che verrà incoraggiata a tenersi i "malati" a
casa dietro pagamento di vari incentivi.
I malcapitati pazienti verranno così ricondotti all interno delle loro
famiglie, delle mura domestiche, in quei luoghi dove il più delle volte
si generano e si sviluppano i problemi e i conflitti che vengono fatti
passare come sintomi psichiatrici.
La psichiatria ha così la possibilità di ribadire che la pazzia non è
altro che un problema individuale, una malattia, che come un'influenza
o un raffreddore, colpisce gli individui indipendentemente dal contesto
sociale e relazionale in cui essi vivono.
La psichiatria non indaga mai la dimensione sociale delle persone,
quali e come sono i loro rapporti con gli altri, il loro lavoro, la
loro vita sentimentale. Così come la maggior parte delle scienze
mediche odierne, la psichiatria si limita a considerare l'individuo
come un organismo puramente biologico, completamente determinato dal
suo corredo genetico, e per nulla influenzato dal mondo in cui vive.
Ma se proviamo ad osservarlo un po' meglio, questo mondo con cui ogni
giorno siamo costretti a scontrarci, più che a confrontarci, forse le
cose sembrerebbero diverse.
Non è "pazzia" pagare per tutto, per mangiare, per non mangiare, per
divertirsi, per annoiarsi, per andare a scuola e persino per respirare?
Non è "schizofrenico" subordinare il diritto di cittadinanza al lavoro
salariato, in una società in cui il lavoro fisso non esiste più?
Ma tutto questo è NORMALE, mentre il "pazzo", il "folle", lo
"schizofrenico", lo "psicotico", è colui che non accetta tutto ciò
perché non abbastanza narcotizzato dai media o dalla dottrina cattolica
per farlo.

Le leggi del centro-destra non fanno altro che ribadire le linee
generali della 180, anche se a volte riescono a peggiorare una
situazione già di per sé drammatica.
La possibilità di sottoporre gli individui a T.S.O. è ora semplificata.
Le leggi non riconoscono più le 3 clausole per cui era possibile,
secondo la 180, sottoporre un individuo a ricovero coatto: pericolosità
per sé e per gli altri, rifiuto delle cure, incapacità di rendersi
conto del proprio stato di salute.
Tra queste, tra l'altro, la seconda è quella a cui da sempre chi porta
avanti la pratica antipsichiatrica si era appigliato per liberare le
persone dalle fitte maglie della psichiatria.
Oltre a ciò scompare la firma del sindaco che, se pur formalmente, manteneva un minimo di garanzia all'individuo.
A conti fatti, la psichiatria esce completamente incolume da questa
ennesima riforma che riconferma pieni poteri agli psichiatri e dignità
di scienza a una disciplina che ha più a che fare con la magia che con
la medicina.

La psichiatria è una delle più efficaci forme di controllo sociale, di cui il potere si avvale.
Gli psicofarmaci sono come camicie di forza, così efficaci da agire
direttamente all'interno del cervello e del corpo e da impedire di
vedere e vivere le contraddizioni.
I farmaci avvelenano giorno dopo giorno gli individui e sopiscono ogni
istinto vitale, primo fra tutti la forza di volontà. Sono compatibili,
anzi utili e funzionali al sistema, che mira a riassorbire la
contraddizione fissando il soggetto nel ruolo di malato, piuttosto che
lasciare libera una persona di esprimersi al di fuori dei codici
comportamentali.
Come sono in costruzione nuove carceri , lo sono anche nuovi manicomi,
l'altra istituzione totale, tramite la quale la psichiatria esprime al
meglio il suo carattere violento e repressivo.
Il pensiero psichiatrico si nutre giorno dopo giorno del pregiudizio
esistente intorno alla "malattia mentale", alla diversità, alla unicità.
Se non rispetti la legge, sei un criminale da incarcerare, se non ti uniformi sei diverso, folle, da isolare.
Dentro questa gabbia, tempi e luoghi per vivere sono già stabiliti: è
contemplata l'ipotesi che l'individuo possa provare dolore, o qualsiasi
altro tipo di emozione, ma non gli viene riconosciuto il diritto a
esprimere e gestire se stesso come meglio crede.

Chi stabilisce il criterio di normalità?

Chi scrive ciò che è lecito fare o non fare?

Nessuna istituzione e nessun individuo ha il diritto di decidere sulla vita di un altro.

NE' MANICOMI – NE' GALERE!

Collettivo Antipsichiatrico Violetta Van Gogh

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