Progetto Prisma

INFORMAZIONE SUL “PROGETTO PRISMA”

Attenzione, la psichiatria entra nelle scuole…

In questi mesi nelle scuole di sei città italiane, tra cui Pisa, si sta
svolgendo una ricerca di tipo epidemiologico (il progetto Prisma) che
cerca di individuare problemi comportamentali e un non specificato
"disagio e malessere psicologico” di preadolescenti (12-14 anni). Il
progetto consiste nella distribuzione, già avvenuta, di un questionario
a genitori e insegnanti seguito da un colloquio tra degli psichiatri e
un campione casuale di genitori e bambini. Continue reading

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Chi siamo (It, en, fr)

(english version below … version francaise au fond) 

A Firenze esiste da alcuni anni il gruppo Violetta Van Gogh, un nome come un'altro per
vedersi e scambiare idee su come combattere l'impostura psichiatrica.

Di fronte alla pretesa scientificità della psichiatria noi denunciamo
l'arbitrarietà e la barbarie di strumenti come il trattamento sanitario
obbligatorio (il T.S.O. è un sequestro di persona legalizzato che
impone a chi lo subisce un bombardamento di farmaci deleteri per il
fisico e per la psiche, in non pochi casi somministrati a persone
legate al letto di contenzione) l'elettroshock e le puerili forme di
rieducazione (nei centri di recupero) offensive della dignità della
persona. Per non parlare del marchio infame e degradante che viene
incollato addosso per sempre a chi subisce trattamenti psichiatrici. Continue reading

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Ritanil e psichiatria: tenere lontano dalla portata dei bambini

Comunicato contro la reintroduzione del ritanil

RITALIN E PSICHIATRIA: TENERE LONTANO DALLA PORTATA DEI BAMBINI
ovvero controllo sociale preventivo: bambini schedati e psichiatrizzati

Tra 6 mesi verrà re-introdotto in italia il RITALIN, psicofarmaco prodotto
dalla NOVARTIS per la cura del disturbo ADHD ( deficit di attenzione e
iperattività). La C.U.F. ( Commissione unica del Farmaco) ha approvato la
reintroduzione di questa anfetamina, ignorando volutamente i 2900 effetti
collaterali fra cui il decesso. Il RITALIN( principio attivo METALFENILDATO)
e' stato messo fuori commercio in Italia nel 1989, perche' considerato una
droga; si trova infatti nella tabella 1 degli stupefacenti assieme ad Eroina,
Cocaina, Oppiacei, LSD, ecc… .

Guardacaso la reintroduzione coincide con la fine di una ricerca in atto dal
2002 denominata "Progetto Prisma", attivata nelle scuole di 6 citta' campione
( Lecco, Milano, Rimini, Pisa, Roma e Cagliari) promossa dall' Istituto
Superiore della Sanità e finanziata dallo stesso Ministero della Sanità.
Questa ricerca si serve di un questionario rivolto ai genitori sui
comportamenti dei figli ( ragazzi della scuola medie tra gli 11 e i 14 anni)
con l'obiettivo di rilevare la cosiddetta Sindrome di ADHD. In ambito
psichiatrico si afferma infatti che i bambini troppo distratti e vivaci sono
malati a livello organico, quindi, da curare con lo Psicofarmaco. Si arriva a
psichiatrizzare fin dai primi anni bambini vivaci e distratti senza peraltro
tenere conto del contesto sociale in cui atteggiamenti, comportamenti, modi di
essere e pensare si sviluppano.

Questi "colpevoli iperattivi" che assumeranno il RITALIN saranno oltretutto
schedati in un registro nazionale dell'Istituto per la Sanità. Tutto questo
calza a pennello con 'attuale modello scolastico improntato ai "valori" della
competitività, della produttivita' e dell' omologazione che stanno alla base
della stessa riforma Moratti responsabile dei tagli al personale, al tempo pieno
e prolungato, alle attività didattiche, ecc… . I

Bambini immigrati con difficolta' linguistiche e "culturali", quelli delle
classi subalterne le cui famiglie non possono sostenere i costi delle
ripetizioni private, i tradizionali " ultimi della classe", e chiunque abbia
problemi d'apprendimento in genere, rischiano di vedersi trattati come
"malati", come portatori di problemi individuali, di origine organica senza
alcuna relazione con il contesto ambientale e sociale e quindi psichiatrizzati.
Tutto questo a vantaggio delle multinazionali che producono e commercializzano
il RITALIN.

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I non-luoghi della repressione

iniziativa pubblica su carcere, tossicodipendenze e psichiatria

NON/LUOGHI DELLA REPRESSIONE

…di respirare la stessa aria dei  secondini non ci va…

VENERDì 8 NOVEMBRE ORE 14:00

facoltà di scienze dell'educazione via del parione 7

Diffusione
capillare sul territorio , crescita esponenziale del controllo sociale
"a misura d'uomo": questo  e' il meccanismo con cui le istituzioni
totali continuano , oggi, ad esercitare il loro potere invasivo che non
ammette repliche.Le riforme e le leggi che si sono susseguite negli
anni, per tentare di rendere piu' umane strutture detentive come il
carcere e il manicomio , non hanno minimamente scalfito il loro
carattere repressivo e totalitario .

Sia la legge 180 (legge
Basaglia ) relativa alla chiusura dei manicomi , che la legge Gozzini
del 86 sul carcere, solo in un primo momento sono sembrate capaci di
apportare mutamenti significativi in senso democratico e di estensione
dei diritti .In relta' entrambe hanno aperto la strada alla reazione di
luoghi alternativi in cui la coercizione e il sopruso
si mascherano dietro termini piu' rassicuranti come trattamenti e terapie.

La creazione di servizi territoriali decisa dalla 180 (centri di salute
mentale, case famiglie ecc..) e i vari regimi di detenzione attenuata
come la semiliberta' e l ' affidamento ai servizi sociali, non sono in
realta' una vera e propria alternativa all' istituzione totale (
carcere e manicomi). Al contrario tali innovazioni non servono ad altro
che a potenziare  e ad allargare, aldila' delle mura di questi
ghetti, le funzioni punitive e detentive dell' istituzione stessa.

Il principio di esclusione arriva ovunque , in ogni ambito della
quotidianita' ed e' affidato a strutture  sociali  il cui
compito si riduce sempre piu' al controllo e al contenimento.

Ma la continuita' tra psichiatria e carcere non si esaurisce qui.
Entrambe fondano i loro giudizi e le loro decisioni sull' imperativo
Sorvegliare_punire_ premiare e sulla piu' completa arbitrarieta' con
cui si stabilisce chi e' conforme e quindi" libero" e
chi , invece , si rifiuta di
"normalizzarsi" e, dunque, va rinchiuso.

Ma non e' tutto !
Con le nuove proposte di legge dell' attuale governo di centro_ destra
la situazione si avvia verso un sostanziale peggioramento:
per quanto riguarda i T.S.O. ( trattamento sanitario obbligatorio) si
eliminano le, seppur formali, garanzie che permettevano di limitare,
per quanto possibile, lo strapotere degli psichiatri.

Si torna a parlare di CRONICITA' della malattia  per
giustificare  l'inevitabilita' di trattamenti e cure  che
durano  tutta la vita. 
Ma soprattutto si riaprono i manicomi attraverso nuove strutture ,
dette S.R.A. (strutture residenziali a assistenza continuata), che
ripropongono i modi e i criteri dei vecchi istituti di  
contenzione .

Queste nuove istituzioni, inoltre, "ospiteranno" non solo pazienti
psichiatrizzati, ma anche ex detenuti degli O.P.G, oltre che alcolisti
e tossicodipendenti ai  quali si applichera' la famosa "doppia
diagnosi".
Tossici e alcolisti si drogano e bevono semplicemente perche' "malati
di mente": ogni motivazione sociale o interpersonale viene
completamente cancellata. E questa colpa individuale giustifica sempre
piu' il fatto che essi vengano considerati non solo malati ma anche
criminali, la cui presa in carico non viene piu' gestita dal sociale ma
dalle forze dell' ordine.

Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e
reclusione indirizzate a tutti quelli che non accetttano il sistema di
valori imposto dalla societa' capitalistica.

Ci sembra necessario rompere il silenzio che permette il perpetuarsi della brutalita' di tutte le istituzioni totali.

NE' MANICOMI NE' GALERE

Collettivo antipsichiatrico Violetta Van Gogh

in collaborazione con:

Telefono Viola di Milano – Coll. autonomo di Scienze politiche di Pisa –
Spazio antagonista Newroz Pisa

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venerdi’ 7 novembre 2003

ore 21:30

al csa ex-emerson in via n.da tolentino 19 firenze

presentazione del libro MASSIMA SICUREZZA ed.odradek di Salvatore Verde

sarà presente l'autore

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Roba da matti Giovedì 10 Aprile

Rassegna Cinematografica Antipsichiatrica

Giovedì 10 Aprile – Chiamatela Infermità, di A. Scanu, F. Ziccheddu (I, 1997, 22')

Mifune Dogma, di S. Kragh-Jacobsen (Dk, 1999, 98')

Giovedì 17 Aprile – I graffiti della mente, di N. Manoni, E. Manoni (I, 2002, 19')

Woyzeck, di W. Herzog (Rft, 1978, 82')

Giovedì 24 Aprile – No Loco, del Collettivo Antipsichiatrico Violetta Van Gogh

Nessuno o tutti. Matti da slegare, di S. Agosti, M. Bellocchio, S. Petraglia, S. Rulli, (I, 1975, 140')

 

Tutti i film si terranno al C.S.A. Ex Emerson in via N. da Tolentino, 19 (Firenze) alle ore 22

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Serata antipsichiatrica e di autofinanziamento

venerdi' 30 maggio 2003

al csa intifada in via 25 aprile a ponte a elsa (empoli)

ORE 19:00 APERITIVO

ORE 20:00 CENA SOCIALE

ORE 22:00 SPETTACOLO TEATRALE "ZENA" (liberamente tratto dal testo di Dacia Maraini)

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Venerdi’ 4 aprile 2003

Al C.S.A. Ex Emerson (via N. da Tolentino, 19 Firenze)

cena di autofinanziamento + spettacolo tetrale "PAPALAGI" della compagnia "Lo Spazio Vuoto" + dj set

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Cassano elettricista!

Presidio contro Cassano all'Universita' di Pisa

CONTRO GLI USI E GLI ABUSI DELLA PSICHIATRIA

Da
un anno in Parlamento si discute per l’approvazione della nuova
proposta di legge Burani-Procaccini (centro destra) in tema di riforma
psichiatrica.

La proposta di legge prevede un TSO (trattamento
sanitario obblicatorio) d’urgenza con valiidità massima di 72 ore non
rinnovabile e uno di durata di due mesi. Il TSO può essere richiesto da
chiunque ne abbia interesse, con la sola autorizzazione di un medico e
di uno psichiatra.

La Burani-Procaccini promuove l’assistenza a
domicilio in concomitanza con l’organizzazione di nuove strutture sul
territorio le SRA (strutture residenziali a assistenza continuata) che
garantiscano un servizio 24h su 24 e posti letto da 20 a 50 ogni 100000
abitanti. Le SRA altro non sono che i NUOVI MANICOMI.

La
Burani-Procaccini non affronta il problema dell’elettroshock,
probabilmente per continuare a legittimare questa pratica che consiste
nel far passare tra due elettrodi, posti alla base del cervello, una
corrente elettrica alternata con un voltaggio da180 a 460 volts.

Spesso
si pubblicizza le “miracolose qualità” terapeutiche di questa pratica.
E sempre più di frequente durante le lezioni universitarie ci si
imbatte in qualche professore che con scientifica sicurezza afferma
testualmente che l’elettroshock guarisce la depressione.

In
realtà nessuno sa di preciso cosa succede quando una scarica elettrica
attraversa il nostro cervello. Di sicuro si sa che vi è perdita di
conocenza e convulsioni. Questo produce una momentanea amnesia. Ci
chiediamo se non sia proprio il fatto che a un individuo si siano fatti
dimenticare i motivi per cui è stato messo in cura, quello che gli
psichiatri chiamano guarigione.

E’ chiaro che questo tipo di
“terapia” è proficua a chi la pratica e non a chi la subisce, non a
caso viene equiparata a un intervento chirurgico. Per questo non basta
la pur giusta abolizione dell’elettroshock prevista dalla legge
regionale Barbagli per donne, anziani e bambini, ma occorre fermare
subito la barbarie dell’abuso psichiatrico su  tutti e tutte.

NO ALLA BURANI-PROCACCINI  
NO  ALL’ELETTROSHOCK       

Collettivo antipsichiatrico Violetta VanGogh

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Dalla 180 alla Nuova Psichiatria

Contestazione al convegno di Montevarchi "Diversi e uguali"

VECCHIE E NUOVE FORME DI CONTROLLO

Dalla 180 alla Nuova Psichiatria

Il comune di Montevarchi ha oggi organizzato un’intera giornata di convegni per promuovere la “nuova psichiatria” partorita
dal centro-destra e, in particolare per pubblicizzare la
nuova proposta di legge presentata dall’on.
Burani-Procaccini, che riformerà la struttura psichiatrica
italiana.

La proposta di legge del centro-destra cancellerà con un colpo di spugna la legge 180 ( o legge Basaglia) che, se pur in
maniera parziale e contraddittoria, aveva reso possibile
alcune
importanti trasformazioni in ambito psichiatrico, come per esempio
la chiusura dei manicomi e il riconoscimento di alcune garanzie per i cosiddetti “malati di mente”.

Anche la 180, comunque, presenta notevoli limiti, determinati
proprio dai presupposti che l’hanno ispirata. Si eliminano i manicomi, ma non il principio di “manicomialità”, in base
al
quale chiunque può essere etichettato come malato di mente,
dunque recluso, emarginato e invalidato socialmente.

La proposta di legge Burani-Procaccini ribadisce le linee guida seguite nella 180, riuscendo però a peggiorare una
situazione
già di per sé drammatica. Riconoscendo la  cronicità della  “malattia mentale” e la
presunta pericolosità del “malato”, la Burani-Procaccini,
ripropone modelli, strutture professionali e circuiti
tipicamente manicomiali che riportano la psichiatria ai livelli arcaici del secolo scorso.

Si riaprono i vecchi manicomi, si creano nuove strutture diffuse capillarmente nel territorio, basate sull’esclusione e
sulla stigmatizzazione di individui, i quali, una volta
caduti nella ragnatela psichiatrica, porteranno addosso per
tutta la vita il marchio di una presunta inferiorità.

I limiti della 180, mettono in evidenza l’impossibilità di
riformare in senso democratico una disciplina che, come la
psichiatria, democratica non è, e non potrà mai essere, data la
sua incompatibilità con la libertà umana, il diritto alla
differenza e il suo essere inevitabilmente asservita alle logiche
del potere dominante che l'ha inventata per annullare<br /> qualsiasi tipo di dissenso.

Ci
sembra necessario comunque lottare contro questa riforma che,
nell’immediato, peggiora ulteriormente la condizione di chi
quotidianamente subisce la violenza ed il controllo
psichiatrico.

NÉ MANICOMI, NÉ GALERE

COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO VIOLETTA VAN GOGH

TEL. VIOLA DI MILANO  via transiti 28

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